Le ore ineguali

Nell’antichità si dividevano le ore di luce (dall’alba al tramonto) in 12 intervalli uguali chiamati ore ineguali, temporarie o anche antiche. Ne consegue che la loro durata cambiava di gorno in giorno: avevano una durata massima al solstizio di giugno e minima al solstizio di dicembre. Gli unici giorni dell’anno in cui le ore ineguali erano identiche alle ore solari erano i due equinozi. Vediamo ora come costruire una meridiana a ore ineguali.

Prendiamo come esempio i paralleli di declinazione dei due solstizi. Al solstizio di giugno l’arco diurno del Sole è rappresentato dall’arco 𝐴𝐶 sul circolo estivo. L’angolo 𝐴ˆ𝐵𝐶 per questa latitudine misura 111,5 e rappresenta la differenza di angolo orario tra l’alba (inizio del giorno) e il mezzogiorno (VI ora), oppure tra il mezzogiorno e il tramonto (XII ora). Se lo dividiamo in 6 parti uguali otteniamo 6 ore ineguali di 18,6 ciascuna.

Analogamente, l’angolo 𝐷ˆ𝐸𝐹 è la differenza di angolo orario tra l’alba e il mezzogiorno oppure tra il mezzogiorno e il tramonto nel giorno del solstizio di dicembre. Lo dividiamo in 6 parti uguali e otteniamo le ore ineguali di 11,4 ciascuna.

Utilizzando queste suddivisioni otteniamo un quadrante solare a ore ineguali.

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