Introduzione
E’ una costruzione grafica descritta da Marco Vitruvio Pollione nel suo trattato De Architectura scritto intorno al 15 a.C. (vedi una traduzione in Liberliber.it). Il nono libro del trattato parla di astrologia, gnomonica, orologi solari, orologi ad acqua e, fra le altre cose spiega il metodo per disegnare l’analemma.
(A fianco: un disegno dell’analemma di Vitruvio in un testo di Cesare Cesariano del 1521)
Alla fine della descrizione, Vitruvio afferma che l’analemma è utile per disegnare vari tipi di orologi solari ma si rifiuta di dare esempi sul suo utilizzo (“Tutte queste cose tralascio non per pigrizia, ma per non annoiare col soverchio scrivere…“). Successivamente, anche Tolomeo (II secolo d.C.) discute dell’analemma in un suo trattato, ma si tratta di qualcosa di abbastanza diverso da quello di Vitruvio, in ogni caso, nemmeno in questo caso se ne possono evincere le applicazioni pratiche perché il testo è incompeto. Vari studiosi hanno elaborato l’analemma di Vitruvio formulandone ipotesi di funzionamento. Qui descriviamo la costruzione di un analemma e un suo possibile utilizzo.
- La proiezione ortografica meridiana
- Come ricavare l’altezza e l’azimut di un punto dalla sua proiezione
- Impostare le dimensioni di uno gnomone
- La suddivisione dei circoli orari
- L’ora solare
- La linea diurna del solstizio di giugno
- La linea diurna del solstizio di dicembre
- L’equinoziale
- Le ore ineguali
- Il circolo menaeus
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