Come si usa
***Questa pagina è in fase di revisione***
Questo tipo di astrolabio, che si potrebbe definire “moderno” è quello più diffuso nelle pubblicazioni attuali. Lo strumento si può usare per vari scopi. Elenchiamo alcuni esempi che possono essere controllati con questa simulazione. Segnalo anche la simulazione di un astrolabio ortografico dell’associazione culturale Il Sestante.
- La funzione principale è quella di mostrare l’aspetto del cielo, come esso si presenta all’osservatore, in un determinato istante di tempo. Per istante di tempo si intende l’ora del fuso segnata dai nostri orologi. In pratica, facendo ruotare la rete rispetto alla lamina, si fa coincidere la data della rete con l’ora della lamina. Le stelle si posizioneranno con l’altezza e l’azimut corretti per quell’ora e quella data. Ricordiamo che lo strumento che abbiamo descritto in queste pagine rappresenta, come abbiamo detto, la sfera celeste vista dall’esterno.
- Lo strumento può essere usato anche come orologio notturno: se si misura l’altezza e l’azimut di una certa stella, ruotando la rete si cerca di far corrispondere la stella rappresentata sul reticolo altazimutale in modo da far coincidere altezza a azimut con quelli misurati: in corrispondenza della data attuale si può leggere l’ora solare media locale della notte. In pratica è una versione più sofisticata del notturnale. Quest’ultimo strumento infatti è costruito in base alla posizione di una o due stelle circumpolari. L’astrolabio invece permette il calcolo dell’ora misurando la posizione altazimutale di una qualsiasi stella visibile.
- Una terza funzione è quella di trovare l’ora e il punto del sorgere o del tramonto di una stella. Per fare questo, si posiziona la rete in modo da porre una stella sulla linea dell’orizzonte orientale (per il sorgere) o occidentale (per il tramonto). Si può così leggere l’azimut (che per le stelle non varia nel corso dell’anno essendo funzione della sola latitudine dell’osservatore). La data attuale coinciderà con l’ora del giorno (o della notte) in cui ci possiamo aspettare quell’evento.