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< Altezza del polo e latitudine
> La declinazione

Il moto diurno apparente della sfera celeste attorno ad un asse che in prima approssimazione è immobile rispetto alle stelle, ci suggerisce la possibilità di costruire un nuovo sistema di riferimento. Il sistema altazimutale si basa su un asse verticale definito dalla direzione del filo a piombo e su un piano perpendicolare ad esso, il piano dell’orizzonte che è materializzato dalla superficie di un liquido in quiete.

Nell’immagine qui sopra si rappresentano i riferimenti del sistema altazimutale (in blu) e quelli del sistema equatoriale (in rosso). I due sistemi hanno una disposizione reciproca che dipende dalla latitudine del luogo di osservazione. In questo caso potrebbe trattarsi di una latitudine di circa $6o^\circ N$, come ad esempio la città di Stoccolma. Il meridiano celeste, rappresentato dal cerchio principale passa per i poli dell’equatore (nord e sud celesti) per i poli dell’orizzonte (azimut e nadir) e per i punti cardinali nord e sud. I punti cardinali est e ovest rappresentano l’intersezione tra il cerchio dell’orizzonte e quello dell’equatore. 

Il nuovo sistema, che sarà introdotto nelle prossime pagine, ha invece come asse fondamentale l’asse celeste e come piano fondamentale il piano dell’equatore celeste ad esso perpendicolare ed è noto come sistema equatoriale. A differenza del sistema altazimutale, l’asse e il piano del sistema equatoriale sono riconoscibili dall’osservazione del moto della sfera celeste:

1- i poli celesti sono due punti precisi tra le stelle, identificabili cercando il centro del moto circolare apparente delle stelle circumpolari;

2- gli astri che si trovano all’equatore celeste sono riconoscibili perché sono gli unici che sorgono esattamente ad est, tramontano esattamente a ovest e quando transitano al meridiano si trovano nel mezzocielo, cioè in quel punto del meridiano celeste la cui distanza dallo zenit è pari all’altezza del polo visibile.

La misura della latitudine, come si è visto, ci permette di trovare la direzione precisa dell’asse celeste e quindi l’inclinazione del piano equatoriale come essi ci appaiono da un certo luogo di osservazione. Di conseguenza se si potesse disegnare con sufficiente precisione un mappa delle stelle, si potrebbero segnare su di essa le posizioni dei poli celesti e si potrebbe tracciare anche la linea dell’equatore celeste. Questa mappa stellare, analoga ad una mappa geografica, sarebbe condivisibile con qualunque altro osservatore. Tracciando le posizioni dei poli e dell’equatore si potrebbe inoltre costruire in qualche modo una rete di paralleli e meridiani che, similmente alle mappe geografiche, permetterebbero a qualsiasi osservatore di identificare la posizione di una stella per mezzo di due coordinate.

Prima ancora di descrive in dettaglio questo sistema, definiamo la sua coordinata più semplice la declinazione, e cerchiamo di comprenderne la grande utilità.

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